Il giardino comunale di Altura di via Alpi Giulie a Trieste è stato intitolato questa mattina (venerdì 28 novembre) ai magistrati Giovanni Falcone (1939 – 1992) e Paolo Borsellino (1940 – 1992) vittime della mafia.
Alla semplice e significativa cerimonia sono intervenuti tra gli altri il vicesindaco Fabiana Martini, don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera, associazione che si occupa di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie, il prefetto vicario Rinaldo Argenteri, l’assessore provinciale Mariella Magistri De Francesco, presenti tra gli altri anche il senatore Francesco Russo, il comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Guglielmi, il sostituto procuratore della Repubblica Pietro Montrone, don Mario Vatta della Comunità di San Martino al Campo, i consiglieri comunali Roberto Decarli, Anna Mozzi, Mario Ravalico, il presidente del Club Altura Alessandro Minisini, nonché rappresentanti della Questura e della locale associazione di Libera.
Prima di scoprire assieme a don Mario Vatta la targa d’intitolazione del giardino, il vicesindaco Fabiana Martini ha brevemente ricordato l’impegno e il sacrificio dei magistrati Giovanni Falcone (assassinato, con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, nella strage di Capaci del 23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (assassinato, assieme a cinque agenti di scorta, tra cui il triestino Eddie Walter Cosina, nella strage di via d’Amelio del 19 luglio 1992) giustamente considerati eroi, “simbolo dell’impegno per la legalità nel nostro Paese”.
Senza dimenticare come la scelta della Commissione toponomastica di dedicare un giardino a Falcone e Borsellino sia maturata anche grazie ad una mozione -promossa dai consiglieri Alessandro Carmi, Mario Ravalico e Paolo Bassi- accolta dal Consiglio comunale, il vicesindaco Fabiana Martini ha sottolineato l’importanza di “nomi e intitolazioni che esprimono la cultura e i sentimenti di una comunità”. “Questo luogo -ha detto Fabiana Martini- sia segno di gratitudine della nostra città per il sacrificio di queste persone, che hanno dato la vita per il bene del nostro Paese, ma anche segno di un impegno a continuare sempre sulla strada da loro tracciata”.
Portando il saluto di don Luigi Ciotti, il vicepresidente nazionale di Libera don Marcello Cozzi ha tra l’altro ribadito l’impegno dell’Associazione a sostegno di 500-600 famiglie segnate da delitti di mafia, ricordando anche il valore della giornata della Memoria e dell’Impegno a ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie, che dal 1996, il 21 marzo di ogni anno, scandisce i nomi e i cognomi di tutte quelle persone, ora ben 864, che sono state uccise dalle mafie. Oggi -ha detto don Marcello Cozzi- “siamo chiamati a prenderci una doppia responsabilità: della memoria, affinché nessuno dimentichi, e dell’affermazione della verità e delle giustizia, perché in questo Paese ne abbiamo davvero bisogno”.
Parole di stima e apprezzamento sono state espresse anche dal prefetto vicario Rinaldo Argenteri e dall’assessore provinciale Mariella Magistri De Francesco, che ha evidenziato l’importanza di far crescere le nuove generazioni sui principi “della legalità e dell’accoglienza”.
COMTS-GC